Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 77
la vostra stanza così brutta; poiché se si dilettasse del
male o della bruttezza per propria malitia o impotenza o inertia,
non averia voluto né potuto né saputo far tutto il resto
del mondo tanto bello e divino. Però imagina quanto è grande
la biastema di coloro che ammendano Dio di questi tre
vitii; e chi stan come vermi dentro il formagio, che credeno
ch’il mondo non sia più che quel formagio. La terra rispetto
al cielo è un solo punto o neo, e per questa picciolezza sempre
voi vedete sei segni sopra e sei sotto l’orizonte, che tutto
il diametro della terra nulla distanza fa riferito all’universo.
Dunque sendo tutto l’immenso mondo bello, buono, felice
e senza guai, e solo il punto de la terra vostra infelice, non
per questo punto di male (se pur è male) doveti argomentare
che Dio sia malo artefice, ma laudarlo del resto del bene, e
cercar la ragione perché lasciò questo punto negro fra tante
magnitudini bianche, e che chi l’ha fatto l’immenso bene
universalmente, potea e sapea questo puoco ancor bonificare
et abellire.
Assai corto ingegno hebe Simon Mago e Manicheo, a mettere
dui Dei per dar all’uno questo punto; e molto più stolto
Epicuro, che non mirò al tutto bene, ma al poco. Come
si havesse visto un sol huomo senza naso si pensasse che
ogn’huomo è senza naso. Hor che pare a te?
Allora io dissi: Signor, io veggio che questa picciola e nera
stanza fra tante grandi e belle fu data per carcere e per essilio a
quelli che peccaro nelli vostri bianchi regni, e si rendeno indegni
di quelle stanze illustri, e che questo regno brutto stia
ancora per segno e per terrore a tutti li spiriti che habitan il
mondo bello, che non peccassero. E mo ben considerando
conosco che questa brutta corpolenza sia lasciata da Dio per