Tommaso Campanella, Politici e cortigiani, p. 151
Il patimento de buoni li doveva mostrar che ci sarà final giudizio e giustizia
nel giudice dell’ultima appellazione, come dice Salamone per il medemo argomento
stimolato: «Et dixi in corde meo: iustum et impium iudicabit Dominus
et tempus omnis rei tunc erit».
E dal non aver bisogno Dio di noi facendoci per amor, non per odio, non
spinto e sforzato d’altri a farci, doveva stimar Lutero che Dio ama ciò che egli fa,
e nessun sia per l’inferno se lui non sel procura con la disobedienza, perché nessuno
padre si mette a generare i figli per forza, e Dio è più che padre della nostra
generazione, e in amare bontà verso li suoi generati figli. E perché il padre non
violenta il figlio nell’operazioni in chi lo guida, dovevano i stoici pensare che la
providenza può guidare il nostro animo senza torci il libero arbitrio.
Di tutte queste cose si son fatte dimostrazioni e ragioni ne predetti volumi,
onde tutti settarii restano convinti: però passo allo principale scopo di questo
libro.
Tutte le cose governarsi da Dio col ministerio d’Angeli buoni ministri di
misericordia e mali ministri d’ira, e questi non esser fatti mali
da Dio sommo ente e sommo bene, ma da sé, in quanto
son dal niente, e più al defettivo e parzial bene
ristretto dal niente ch’all’abbondante
totale infinito bene ed
ente s’appigliano
Cap. V
Primo. Come l’università delle cose naturali è guidata dagl’angeli e boni e
mali, perché li stupidi elementi non vonno né sanno lavorare piante e animali
con tanta arte e fine senza l’assistenza delle intelligenze (secondo si prova non
solo da Origene e S. Tomaso e S. Gerolamo, ma anco da tutti platonici, e tra
principali d’Avicenna e Alessandro e Temistio), come nell’artificiali il fuoco sa
abbruggiare e scaldare, ma non modificar le sue forze e arrostire, se il coco
non lo guida, e il medemo con la lima e martello e incude non sa far un focile
e una chiave senza il mastro ferraro: così son tutte l’università e congregazioni
umane, republiche, regni, monasteri, esserciti monarchie e papato, le quali
non ponno guidarsi col senno parziale e corto, ma ci è bisogno dell’universale
e ampio, che miri dentro e fuori al passato, presente e futuro, e la loro assistenza
ed effetti pronti a noi pareno venir per bona o per mala fortuna, secondo
che bene o male ci recano.
2. Li boni {angeli} son ministri della misericordia di Dio, cioè beneficenza, e delle
grazie naturali a tutte le creature, e in particolare agli uomini. I mali son
ministri della giustizia vendicativa e purgativa, che si dice ira di Dio, e però
son come boia, carcereri, sbirri, e non come padroni potenti contrastar a Dio