Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 149

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esser vero, e vidi cose stupende, ma non per questo credo che
siano altro che disposizioni inclinanti, perché Giove e Venere, beneficando
Mercurio, imprimono spiriti nobili in noi, lucidi e atti
a ricever influenza divina e visioni angeliche, come disse Origene;
e Marte e Saturno, affliggendo Mercurio e la Luna, che sono delli
sensi e del discorso soprastanti, con influenza naturale, nel
modo che mostrai in Metafisica, vengono a produrre spiriti acri o
tetre fuligini, onde le donnicciole e villani, che brutti cibi magnano
o di menstruo sangue o di ritenuti escrementi nell’utero
perversi vapori concipeno, si perturbano e rendono atti a ricevere
i demonii.
Rimedio dona Ippocrate alle vergini di maritarsi per purgare
la matrice desiderosa di generazione, come Platone ammira, e alle
vecchie procurar purgazione, e, agli altri, brodi grassi, che bianchi
e lucidi spiriti e assai producono, e vini dolci e generosi. Ma
senza la religione non si finisce il negozio, come dirò nel seguente
libro, se il diavolo ha preso il dominio. Vero è che molti solo patiscono
passion naturale di malinconia, come Socrate, Callimaco,
Scoto, Ercole e Macometto, e spesso cadevano smorti d’epilessia,
ascendendo il vapor nero in testa, benché fussero acuti e ingegnosi
nella sanità; e altri pure sani sono offesi, come vidi molte
vecchie, e altre dal diavolo sono oppresse, come le pitonisse, e
queste ingannaro Aristotile e Galeno e molti a credere che non ci
fusse altra profezia superiore.
Ma tutte le cose del mondo sono simili, e chi bene non distingue
s’inganna; ma Socrate e Platone i profeti santi dai malvagi ben
distinsero, e aspettaro un che riformasse il culto divino, dato empiamente
alle statue, come si vede dall’Alcibiade e nel dialogo De
voto et de sanctitate
di Platone. Oltre molte esperienze io vidi

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