Tommaso Campanella, Aforismi politici, p. 118
providenza divina o l’immortalità dell’anima si patisce riforma
o mutamento necessariamente, perché i popoli e li
prencipi perdono il freno della conscienza, e quelli diventano
sediziosi e questi tiranni, e però ogni legislatore buono
e non buono riceveno facilmente con avidità, etc.
87. Le sette dei filosofi Greci non passaro d’opinione in
opinione oltre d’Epicuro, il quale negando Dio, si perdettero
le sette loro, ed ivi essi finiscono ex Laertio.
La religione di Moisè, arrivando ad aver Saducei che negano
l’immortalità dell’anima, patì riforma da Cristo Dio
che l’avea data.