Tommaso Campanella, Aforismi politici, p. 124
98. Chi acquista deve essere d’una prudenza magnanima,
forte, liberale, giusta, ma che inclini a superbia, ad audacia,
a prodigalità, a severità. Ma chi mantiene deve essere della
medesima prudenza, ma che inclini a pusillanimità, a timore,
a tenacità, a licenziosità, quiaetc.
99. Chi occupa paese d’altra religione deve andare ad abitarlo
per mantenerlo, come il Turco in Costantinopoli, o
farlo transmigrare, come fe’ Nabucodonosor li Giudei di Gerusalem,
o fondar colonie nelle metropoli e nuovi costumi
e predicanti mettere, e mutare le leggi, et abbassare i capi,
come fece Ciro in Lidia e gli Spagnuoli nel Mondo Nuovo.
Se vogliono venire alla tua religione, farli artefici e mecanici
sotto la tua colonia; se non vogliono, farli servi e transmigrarli.
Ma se sono dell’istessa religione si devono con
la benedizione del Sommo Sacerdote commune tenere e presidiare
di tuoi soldati, non mutar le leggi subito, ma a poco
a poco, mettendo i supremi giudici de’ tuoi e gl’inferiori
del paese, et agguagliar li potenti con li plebei, se ti furo
contrari. Se furo amici, trasportarli a baronie e premii fuori
del paese. Ma mai non si devono i capi lasciare: per questo
perdeva Pirro e Carlo Quinto.
100. Chi acquista regno novo deve far a’ paesani i prefati
mali, cioè bassar i capi, mutar le leggi, sdiroccare le fortezze,
la stirpe reggia estinguere e trasportare: questo tutto
in un giorno della vittoria insieme, per mano e nome di
soldati e capitani; e li benefici deve farli ad uno ad uno,
non insieme, ma di passo in passo dopo la vittoria, per man
sua et a suo nome.
101. Mai non faccia male che sia colpa per man sua o
nome in ogni tempo; non faccia male che sia pena, ma