Tommaso Campanella, Aforismi politici, p. 141
Remedio è che mantenga ciascun il magazeno
e l’arti, a nome del senato.
147. O perché il popolo fa guerra et il capitan prolunga
la guerra e benefica i caporioni del popolo e piglia autorità
tanta, che torna a casa tiranno, come Francesco Sforza in
Milano. Rimedio è che penda dal consiglio e da proveditori
publici, ma è poco buono, perché tutte le republiche popolari
son soggette a questo e credo che Maurizio di Orange
si farà signore di tutta la Fiandra con tal arte, se etc.
148. O beneficando alcun il popolo, accusa i megliori, e
piglia credito, e dimanda birri per guardia del suo corpo
contra gli accusati, e con quei s’insignorisce, come fe’ Pisistrato
in Atene. Rimedio è che i nobili abbiano i tribuni
loro e che il popolo s’armi di savi e religiosi, come Solone
et Elia, e crederli, come Atene non credette e perdette.
149. O perché avenne importante o subitaneo pericolo, et
i popoli son tardi a consigliarsi, e prima che determinino
son oppressi, come fu Sagunto mentre i Romani si consigliavano
d’aiutarlo e Cipro mentre i Veneziani si preparavano.
Rimedio è far un dittator che possa fare e disfare
in questo tempo senza consiglio e sia l’ottimo della republica,
perché la necessità non farà eligere il peggiore.