Tommaso Campanella, Aforismi politici, p. 98
23. Nondimeno un principato d’un buono è sempre meglior
che di molti o tutti buoni. Ma d’un malo è peggiore che
di molti o tutti mali; ma dura meno. E però si deve sempre
più desiderare la malizia d’uno, che di tutti o molti.
Quoniam facilius est unum expellere tyrannum, quam multos,
vel sponte mori. Minus grassatur unus. Vide MONARCHIA
CHRISTIANORUM de hoc contra Aristotelem.
Un buono - molti - tutti buoni.
Un malo - molti - tutti mali.
24. Bene e naturalmente domina solo la sapienza non sofistica,
ma filosofica, non eremitica, ma civile.
25. Naturalmente domina il maschio alla femina, il padre
ai figliuoli, il vecchio ai giovani, il forte ai deboli e il sapiente
ai ignoranti.
26. Però se la femina, o il figlio, il giovane, o il debole
avanzano di sapienza, meglio dominaranno che il maschio,
o il padre, o il vecchio, o il forte.
27. La natura fà gli valorosi d’ingegno e non di corpo per
esser sacerdoti e filosofi nella republica e consiglieri. Fà i
valorosi di corpo et animosi per soldati. Fà i grossi di mente
e forti di mano per agricoltori. Fà gl’agili di piedi per
corrieri e soldati a piedi. Fà li solerti per mercanti. Fà i
gravi e forti per cavalieri. Fà l’industriosi di mano per tessitori
et artefici. Fà l’industriosi di lingua per imbasciatori