Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 118
simbolo, come si fa nella crisma, e gl’antichi soldati si
pettinavano e si ungeano, e questo osserva la militia spirituale
di Christo; et il matrimonio esser sacramento naturale nullo
il nega.
E l’initiarsi alle cose sacre con cerimonie a tutte nationi fu
naturale, e Greci e Romani, e pur Giudei, c’hanno il sacerdotio
per succession carnale.
E chi sa de magia naturale, ben conosce l’importanza di
questi simboli, almeno per mover la fede et opinione
della persona, et animarla a novità di pensieri e di fatti, e farsi
riverendo al populo bisognoso di capi venerabili per osservar
la legge con alacrità e sincerità.
E così l’estrema untione, per dar consolatione alli morienti
e fiducia a sanare o a morire con gaudio de l’altra vita, è pur
cosa giovevole a ciascuno in natura, e così nell’AssiocoSocrate
racomanda l’anima del moriente, e spesso dice Avicenna
«Confidentia de bono medico sanat aegrotum»; e quella che
si ha nel sacerdote assai più, dice Galeno, De morbis non vulgaribus.
Dunque parlò bene s. Iacomo: anche «extra gratiam
ungat presbiter eum oleo, et oratio fidei alleviabit infirmum».
Et io scrissi nel libro quarto De sensu rerum che questa magia
di Christo e di Mosè ha certa testimonianza dalla natura, che
è primo strumento di Dio, e però ci vol fede in tutte le magie
naturali e sopranaturali.
Il sacramento pur dell’eucharistia, se tu non hai fede sopranaturale
per credere e che ivi stia Christo, ma che sia solo un
segno e ricordo di lui, che a lui ti unisce, come Calvino empio