Tommaso Campanella, Ateismo trionfato, p. 228
l’huomo ch’ogni altra gioia di miscedenti. Ecco che li buoni
son li veri beati per ogni verso, e chi non prova ad esser
buono, mai non conosce questa philosophia, et io son testimonio
infatti che provai d’ogni vita, e so che il Costa, mio
amicissimo e fidelissimo, gode più che d’ogn’altra cosa de la
bontà e purità di conscienza e vita.
Almen non si può negare che le bestie solamente pigliano
piacere dalle cose piacevoli, e che saper cavar piacere
dalle spiacevoli anchora sia gran filosofia e vittoria contra il
male, di cui trema la iniquità sempre, come bestiale e vile.
«Timida sui natura est improbitas sui ipsius testimonio convicta»,
dice Cicerone, et Horatio: «Integer vitae
scelerisque purus non eget Mauri iaculis nec arcu». Chi
non prova l’una e l’altra vita puoco raguaglio può dare, e
per confusione degl’empii anche in terra aspetto un preludio
di paradiso secolo aureo felice, da cui saranno esclusi li
miscredenti, derisori della pietà tenuta per sciocchezza da
questa filosofia stolta epicurea che hoggi regna. E volesse
Dio che si contentasse delle naturali delizie, come Epicuro,
che contra la natura ne van scavando, e trovando, e mai non