Tommaso Campanella, Dialogo contro Luterani, p. 139

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in tutte le cose. Però se la Chiesa Settentrionale
fusse cattolica, sarebbe concorde a se stessa, manifesto
segno è che siano una setta de furbi ingannati
e de’ miseri ingannanti e ostinati per apparenze
picciole come detto avete.

Giac. Di questi sementatori della sacra scrittura
tortamente per ingannare e tirare a contenzione
l’umil carità disse Dante poeta:

Non vi si pensa quanto sangue costa
Seminarla nel mondo e quanto piace
Chi umilmente con essa s’accosta.
Per apparer ciascun s’ingegna e face
Sue invenzioni; e quelle son trascorse
Da’ predicanti, e ’l Vangelio si tace…
Sì che le pecorelle che non sanno,
Tornan dal pasco pasciute di vento,
E non le scusa non veder lor danno.

e quel che segue…
E certo è così; perchè ogni dì leggono la necessità
delle opere e molti cattolici sono in loro paesi
che li predicano la fede, che caritativi operanti
simili a Cristo li face, e pur sono ostinati.

Ger. Che dicono i plebei quando leggono David
al Signore dicente: “Ho persuaso al mio volere
di fare la tua legge e per il premio che aspetta,”
e altrove: “Mi premierà il Signore secondo la mia
giustizia, e dove Dio esaminerà gli uomini nel dì
del giudizio dell’opere…” e per tutta la scrittura
quasi non vi è luogo che quello non predichi.

Giac. Han trovato li ministri astuti una distinzione
a tutti nota di legge e di Vangelo e quando
si comanda l’opere ne i libri Santi, che dicono è
legge, non bisogna tenerne conto, non è vangelo,
tengono la ferma credenza solo d’esserne eletto.
Ger. Dove han trovata questa distinzione?
Giac. In nessun libro, salvo di Lutero. In verità
l’Evangelo vuol dire buon annunzio, perchè
in lui Dio si dichiarò Padre de tutti, e salvazione
del mondo, perchè per Adamo era perduto; la qual
cosa sendo stata promessa ad Abramo e David

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