Tommaso Campanella, Dialogo contro Luterani, p. 162

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mosse da ogni vento di dottrina, volino fuora e
il grano si purghi, e si conosca qual’è. Soggiungete
ancora che nessuna cosa è più nemica alla
chiesa che l’esempio de’ cattivi prelati; nè per
questo la gettò a terra; segno evidentissimo ch’ella
sia quella con cui disse Cristo ch’Egli starà sino
alla fine, e ch’ella mantenga quella fede per cui
disse Cristo a San Pietro che pregò ch’ella mai
non manchi e gli commesse ch’egli confirmasse
gli altri fratelli quando vacillassero. Il che han
fatto tutti i papi romani nei tempi de gl’imperatori,
facendo concilii e dannando gli eretici,
e confirmando la fede con nuovi decreti e sollevando
i santi vescovi perseguitati. Leggano questi
furbi, leggano bene, che cosa sono stati i papi, e
poi parlino e faccino i libri polemici.

Giul. A proposito di quel che diceste del cattivo
esempio, mi ricorda di quel giudeo del Boccaccio
che avendo visto alcuni disordini in Roma
dove andò per farsi cristiano, e il suo compagno
che a ciò l’aveva persuaso dissuadendolo che non
andasse a fin che non si scandalizzasse, vedendo
in Roma non esser in tutti quello spirito vivo di
cristianesimo che ebbero i Santi, disse nel ritorno
all’amico: “Io mi son fatto cristiano perchè avendo
visto il mal governo de’ cristiani conobbi questa
esser la vera fede, perchè se fosse per il governo
umano ch’ivi s’usa, sarebbe già rovinata, ma non
può essere altri che Dio che tanto tempo la mantiene
e cresce.”

Giac. Questo serve a conoscere che Dio del
male de’ nostri in bene di questa ottima religione
si serve, e che aveva da crescere insieme col buon
seme la zizzania, perchè in ogni luogo ci sono
cattivi e che in verità lo Spirito Santo, non l’umana
prudenza la governa; perchè in verità il
pontificato e il senato de’ cardinali è politicamente
il più bene instituito di quanti mai ne sono stati
attualmente. Ma perchè non facciamo professione
d’esser discepoli d’un Crocifisso per la ragione,

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