Tommaso Campanella, Dialogo contro Luterani, p. 189

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altri con malignità può avvenire, la quale è la
peggior cosa che a Dio spiace e che i buoni filosofi
particolarmente cristiani devono schivare.
Viva la nostra fede e li nostri riti da Dio sostenuti
e instituiti posti ad osservazione per li buoni
reformatori quai furon questi del secol nostro degno
di piano e compassione.

Ger. Un’altra fiata ascoltarò da’ religiosi in particolari discorsi
quel che in generale di tutte
le cose che in controversia sono si è oggi parlato.
Ormai, s’annotta; olà, paggi, paggi.

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