Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 191

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il cui rispetto d'immobilità non si può fondare in lei, ma
nello spatio che contiene dentro et fuori fermamente.
f. Se il luogo si movesse entrarebbe in un altro
luogo, e sarìa locato e non luogo, e disturbarìa l’essere delli corpi
in scambio di sostenerli.
g. Le cose non si compongono di luogo et locato, come disse
Democrate, perché non si muove il luogo con le cose, ma rimane.
h. Perché non ci sia vacuo, et che possa trovarsi. Dentro
il vacuo non si porrebbe moto in instante, come disse Aristotile,
ma in brevissimo tempo, per la repugnanza de termini, ché passando
dall’uno all’altro bisogna passar per mezzo.
[DISCORSO TERZO]
Della materia.
In questo luogo Dio pose un tutto corpo,
senza figura, senza attione, il qual fosse però atto a distendersi,
piegarsi, dividersi et unire et pigliare ogni figura et
attione et artificio come la cera ogni sugello. Si partisce

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