Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 210
di piramida, la cui base si fa nel corpo opaco se il lume è maggiore,
come si fa nella terra per il sole; ma s'è minore, si fa nel
fine dell’ombra, et il cono nel corpo opaco.
d. La sera et mattina sono confini della notte o del giorno,
e così l’autonno e la primavera sono dell’estate e dell’inverno.
Quei che stanno sotto il polo hanno il giorno per state e la notte
per l’inverno.
e. La reflessione non genera calore, ma unisce et accresce quel
ch'era prima.
f. Nell’opposizione del polo nostro horizontale quando qui
a noi è notte et inverno, a loro è estate et giorno. Ma quegli che
stanno a nostro clima, nell’altro hemisphero è ben giorno, ma non
inverno.
g. Aristotele malamente pose il levante destro, il ponente
sinistro. Ma più tosto il contrario è vero, come si cava dalla Sacra
Scrittura.
h. Il freddo che aggiaccia la acqua nella superficie e fa sì
ritirare il calore de gli arbori dentro alle radici si deve istimare
che venga dal settentrione, perché sotto la nostra terra veggiamo
caldo l’inverno. E può venire da alcune parti ignote e dalle istesse
caverne del nostro paese, perché il freddo et il caldo possono
stare insieme combattendo, ma non d'accordo, per rispondere a
questi che mettano il calore nel centro della terra.]