Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 287
fin di loro va correndo, come li tizzoni la notte gettati
in aria rappresentano; et spesso un vapore unito acceso,
anticipando la velocità della vista, fa parer una lunga
fiamma quella ch'è unita, come un stecco acceso mosso
in giro velocemente, benché sia in una sola parte del giro,
par che sia in tutte. Si fanno accensioni d'altre figure
secondo si trovano i vapori haver la positura et la consistenza:
onde candele, capre saltanti et altre sembianze
si veggono. Et spesso avviene che nei sepolchri de morti
la notte paiono accese lampe, d'onde essalando il caldo
vapore unito col freddo notturno s'accende; et li cavalli et
gli uomini spirando et parlando con vehemenza
mandano vapori tanto ardenti all’aria fresca, che da lei
percossi et uniti in fiammelle si convertono.
[DISCORSO DECIMOQUARTO]
Delle comete.
Se vanno vapori in suso dal sole illuminati diventano
cometa, così detta perché manda la chioma dalla
parte al sole contraposta, come l’ampolla piena d'acqua
al sole esposta face. Però ecclissare si son viste dall’ombra