Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 308
fanno d'eshalazione grossa, perché sarebbono tutte trasparenti
e la grossezza loro non sarebbe più che d'acqua e di ghiaccio.
c. La cenere non è la parte terrea pura, come dice Paracelse
et Aristotele, ma è terra disfatta in minutezze dal caldo, e poi si
fonde in vetro trasparente et in vapore per l’ultima risoluzione.
Errò il Porta disputando meco et asserendo che l’arena non si fonde,
poiché i mattoni e la cenere e la terra mista col minerale di ferro
si veggono fondere nelle fornaci.]
[DISCORSO SECONDO]
Dell’augumento delle pietre.
Crescono le pietre con diverse figure, e cubiche et piramidali,
cinquangule et sessangule, come le piante nelle
figure loro. Non fora possibile che un monte come
l’Alpi et gli Appennini fossero subito nati così grandi, ma
deve stimarsi che crescano - come nell’Otranto et a Sarno
s'è sperimentato - intrinsecamente et estrinsecamente. Et
le conchiglie marine et ostriche hanno la coperta di pietra,
la quale cresce manifestamente, come è quella delle lumache.
Onde i marmi nelle miniere di Spagna et i sali in
quelle di Calabria, benché continuamente siano cavati et
consumati, si veggono col tempo rifarsi et augumentarsi.
Non cresce una pietra posta in fabrica, perché le cose crescono
mentre sono attaccate alla loro madre, ma da quella
uscite, perdono le vene onde traggono il sugo che