Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 330

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ove nacquero - l’humido nutritivo per l’andare et venire
del sole, che mai ad un modo tempera una cosa. Onde
cominciò questo animale a moversi, et non stette, e 'l Senno
disse che alla lor debolezza non si conveniva casa manco
forte. Dove poi s'ingenerò spirito in materia
lubrica, la quale non resistendo fu non in giro ma in lungo
da esso tratta, et per agitamento staccata dalla commune
mole, non potendola ben tirare, in anelli duri e molli la
distinse, constanti di membrana atta a loro; et così chiudendosi
e dilatandosi avvenne che gli annelli si temperassero
a suo modo. Però cotali vermi a piegarsi e dispiegarsi
sono molto atti per la mollezza appoggiata alla durezza,
sotto la quale uniti anchora si defendono. Ma quelli che per
tutto son duri, come i serpi et pesci et altri squamosi animali,
altra maniera di muover la lor casa trovaro dall’ordinamento
divino, perché hanno eglino la spina distinta in molte
vertebre rassodate, atte al ravvolgimento ma non
al piegamento de gli annelli, dove il molle dentro il duro
annello si tira. Si forniro i terrestri di piedi cartilaginosi et
corti ugualmente come i serpi, o di mani come la lucerta,
et gli aquatici et gli aerei si forniro d'ale. Le quali sparse
donano all’impeto del movibile spirito commodità d'appoggio
nel liquido suolo, et leggerezza di contenersi et
lanciarsi nell’abbracciar dell’aere et dell’acqua con le
pennole anteriori, come le mosche tafani scarabei sarde e

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