Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 335

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angeli deputati alla cura degli enti in quel che lor essenza
non opera o non conosce, et ogni specie o consortorie harà
il suo, e le reggioni ogni una il suo o più; ma
della consorteria humana penso che ogniuno dovesse havere
il suo inanzi che ell’havessi origine».
AVVERTIMENTI.
a. Dal mio primo libro De sensu rerum son cavate queste
regole universali.
b. Non dà alcun ente quel che non ha, e ciò che è ne gli elementati
è anco nelli elementi più puramente, o nel medesimo o
in altro modo, fuorché la composizione.
c. Nulla cosa si appetisce se non si conosce, né si conosce se
non si può, né si può se non è. Dunque nell’essenza si fonda la
possanza dell’essere.

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