Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 399
altri vedono con la luce potente, altri con la mediocre,
altri con la debbole come quella della notte, quando
tali animali fanno lungo viaggio. E le api e le mosche
e 'l ragno cose veggono minutissime; altri veggono le cose
grosse solamente, come il cavallo e l’asino, per li spirti
et humori grossi; et i pesci hanno un'altra visione, onde
il loro cristallino è tondo e poco trasparente, ché el mezzo
dell’acqua fa le cose più grandi. «Ammirate, o mortali,
disse il Senno, questo artificio del vedere, come lo spirito
caldo lo fabrica, nella mia arte guardando».
AVVERTIMENTI.
a. Può stare anco che questo velo accresca la luce e che
ella si rifletta dall’oscuro fatto nel vitreo, come si fa nel fondo de'
vasi pieni d'acqua.