Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 419

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solide per contener, l’humide per nutrir, lo spirito per movere
et sentire. Il quale è uno nella testa et nell’altre
membra continuato. Egli non è del composto forma, né
d'una parte, ma camina per tutto, come il nocchiero nella
nave. Però quando siamo troppo intenti ad ascoltare
male possiamo vedere, et quando troppo cogitiamo il cibo
non si digerisce, e donati a Venere i sensi perdiamo, et
adirati perdiamo il discorso e 'l tatto. Onde si vede che
è un spirito che fa tutte queste operationi, et però facendone
una malamente può far l’altra: laonde e i
polsi et la respiratione sono variati dal timore, dall’allegrezza
et dall’attentione et altri atti nostri. Et perché lo
spirito è corporeo et camina per li nervi, possiamo in un
medesimo tempo ascoltare, guardare, caminare etc., dividendosi
a diversi officij: ma solamente quando facciamo

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