Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 425

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[AVERTIMENTI.
a. Si finisce l’organizamento in 30 giorni nel maschio in circa,
ma nella femina in 60 in circa, perché ha minor caldo lavorante
gli ordigni corporei; et a questi tempi si rendeno atti e composti
a ricever l’anima da Dio, come lo specchio dopo lavorato alla
lucida imagine è atto.
b. Da questo discorso si vede contra Aristotele che l’anima de
bruti e l’humana ch'egli connobbe non è forma de corpi, e che ogni
sentimento non è informato di potenza particolare. E contra
Galeno si vede che uno è lo spirito animale vitale e naturale, et
una istessa virtù è rationale irascibile e concupiscibile, e stare nella
testa, et esser lo spirito e non la temperie del celebro del cuore e
del fegato, sendo tali temperie grosse e stupide. Et s'el cuore e fegato
non sente, come Galeno confessa, non potrà ubedire al celebro,
come ei dice. Onde Platone a tutte le parti diede senso, per
ubedir alla testa. Et già habbiamo mostrato che i polsi e rispirationi
son moti arbitrarij ancora. E che la ira, el apetito si fan con giudizio
si vede, perché non ci adiriamo del male fatto ma del disprezzo;
onde delle bastonate del precettore non ci vendichiamo, né delle
ricevute a caso da chi non vole. Né ogni cibbo appetiamo, ma i
buoni, né ogni femina, ma le belle. E se ben l’ira repugna al giudizio

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