Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 450

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Tropici son neri. Così anchora la temperatura dell’huomo si
varia in diversi tempi. Né la vecchiezza s'accelera a tutti
ugualmente, perché a i grossi et sanguigni vi è
più tarda, a flemmatici più veloce come alle donne, a colerici
et malinconici mediocremente. Seguita al fine l’età decrepita,
quando lo spirito vitale è debole perché troppo n'essalò,
et la carne è dura che non si può nudrire, et l’ossa secche
tanto che l’appendici delle vertebre cartoliginose si fanno
ossee: onde s'aggobba l’huomo, si perde la vista et l’udito,
indurati li ordegni, et debilitato lo spirito a poco a poco
essalante, et quel che rimane non potendo supplire a tutti
gl’instrumenti. Onde tremano le membra tratte in giù
dal peso et elevate in sù dal poco spirito, lo fegato s'indura
e diventa amaro e petroso et non può cuocere.
Onde il vecchio ha bisogno di molle, poco et spesso nutrimento,
perché dal molto viene estinto, come la poca fiamma
dal molt'olio; non però sempre, ché poco si nutrica.
[AVVERTIMENTO.
a. Dall’età degl’animali si può giudicar il loro temperamento
più e meno acceso, come di cavalli, cani, buoi etc.]

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