Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 483
manco credenza che all’altre conoscenze, benché ella sia
atto del medesimo spirito. Così perché i moti stanno nell’animo
sentiente, spesso si svegliano scemi o misti: onde
avviene che sognamo uno senza testa o un monte
d'oro; <il che possiamo fare perché in noi ci è il moto de
l’oro, ch'habbiamo visto, e quel del monte, spesso sentuto,
e questi dui moti è atto lo spirito a congiungerli insieme e
pensarsi un monte d'oro>; ma se a questo crede erra, perché
mai il senso vidde monti d'oro. Similmente chi dicesse che
ci sia un huomo grande d'onde tutti gli huomini participano,
il potrebbe fare, perché ci è nel suo spirito il moto dell’huomo
et della grandezza, et può congiungerli; ma questo