Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 525

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i beni humani per procurar gli eterni. È naturale
lo generare a gli huomini forti et gagliardi di corpo:
ma i sacerdoti et filosofi, che prevagliono d'ingegno per la
contemplatione, s'indeboliscono et non son buoni a venere,
et generando fanno figliuoli ignoranti per lo più, perché
pochi spiriti trasfondono, retenendo la maggior parte
nella testa a pensare; onde fu meglio che essi partorissero
nelli animi della gioventù, la quale havesse da portare il
nome loro più lungo tempo che non fanno i figli carnali
dal padre spesso degeneranti. In politica questa virtù
prohibisce i congiungementi che struggono la generatione,
et congiunge secondo le virtù del corpo
et dell’animo, mirando alla procerità, alla forza, alla sanità
et virtù eguali; et non secondo la dote solamente et egualità
di ricchezza i matrimonij accoppia. Et di uno con una,
perché a tutte potendo congiungersi, le belle solamente
sarìano mogli; et non conciperebbono, come le meretrici,
nelle quali l’attione d'un seme guasta quella d'un altro;
et non fora certo alcuno della prole, in cui egli si deve
serbare. La sterilità è mancamento di natura, non vitio
di elettione, sendo mancanza di calore nelli genitali.

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