Tommaso Campanella, Epilogo magno, p. 549

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ma tutte rationali, ponendo egli un'anima sola. Pur perché non
seppe rispondere all’argomento di Platone, da cui copia le virtù,
contradice a sé stesso, ponendole con Platone prima reprobato.]
[DISCORSO VENTESIMOQUARTO]
Delle virtù politiche, et primo della giustitia
et suoi contrarij.
Bastavano all’huomo le predette virtù, se fosse stato
solitario come alcuni animali. «Ma perché, diceva il Senno,
nasceranno molti figliuoli, et gli uni non si accorderanno
con gli altri (perché gran divario di spiriti farassi per i
gradi del calore <diversi e> diverse materie onde elli nascono),
et l’anima che io per guida lor dono non sarà obedita
da tutti, ma servirà: però, perdendo elli la
divina obedienza, si divideranno, et gli animali all’hora si
ribellaranno come alli tiranni i popoli, et non potranno
da sé procurarsi il vitto et l’altre necessità. Ma altri saranno
nati forti di corpo et non di mente e questi tiene per
coltivare et per combattere, altri di corpo et di mente per

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