Tommaso Campanella, Monarchia del Messia, p. 66
Sem ma difensore suo unito a lui, come l’imperatore al papa. Ma
Cham è servo d’ambidui, et Iaphet prencipe temporale serve come
figlio, non come schiavo alla chiesa di Sem. Similmente Isac, facendo
e dichiarando con la benedittione Iacob per sacerdote, e donandoli
l’heredità, o promissione d’Abramo, li soggiunge ancora il
dominio temporale dicendo: Et incurventur ante te filij matris tuae, e
poi: Omnes fratres tuos servituti illius subiugati. Dunque de iure
sempre il sacerdote fu prencipe, con ambe le potestati, ma de facto
non erano sempre obediti per le scisme, et ribellioni; et in questo
senso dice bene il Pegnata spagnolo, et altri, che tutti i prencipi furono
per violenza introdotti, chi non caminorno per la via della successione
sacerdotale, dal che naquero tanti guai. Poscia trattando
Dio con Abramo della reparatione del genere humano, li promisse
fare un prencipe universale di tutti, come dice Paolo: Ut heres esset
mundi, et quem constituit haeredem universorum. Et ad Abramo,
Isac et Iacob fu repetito: In semine tuo benedicentur omnes tribus terrae.
Né si poteva intendere, se non che tutte le genti si unissero in
una fede data ad Abramo sotto un prencipe unico al mondo del suo
seme. Et dice Paolo: non dicit in seminibus quasi in multis, sed in
semine quasi in uno. Et poi più significatamente fu promesso a
David nella sua prosapia: Adorabunt eum omnes reges terrae; et:
Benedicentur in ipso omnes tribus terrae. Et Ezechiele disse: David
erit princeps omnibus unus.