Tommaso Campanella, Monarchia del Messia, p. 79
CAPITOLO VII
CHE CHRISTO SIA L’ETERNA RAGGIONE E POI
INCARNATA, E CHE PERO’ SIA SIGNORE DELL’UNIVERSO
ETERNAMENTE E TEMPORALMENTE
Contro i primi asserisco, che Christoè la sapienza, e raggione
eterna de Dio, per la quale creò egli il mondo, e lo governò sempre,
e poi lo ristorò nel genere humano, sendo guasto. Questo fu provato
altrove, né può dubitarne, se non chi non conosce la providenza e
l’amor divino verso noi sue fatture, e per questo loco si annota nel
primo di san Giovanni: Deus erat verbum etc; Omnia per ipsum facta
sunt et verbum caro factum est. Et Colossesi, I: In ipso condita sunt
universa in caelis,et in terra visibilia, et invisibilia etc. Ipse est ante
omnes et omnia in ipso constant,et per eum omnia reconciliare in
ipsum etc.; Ephesini, 1: Instaurare omnia in Christo, quae in caelis,
et quae in terris sunt in ipso. Dunque segue, per conclusione, che
Christo fu sempre signore universale di tutto l’universo et di tutti li
prencipati celesti e terrestri, per legge eterna e naturale: e doppo che
si fece huomo accrebbe quella iure temporali redemprionis novae; et è
signore dell’universo più giuridicamente che se l’havesse comprato
da altri con denari, come compramo noi il prencipato. Del primo
dice la sapienza: Per me reges regnant, et legum conditores iusta decernunt.
Et del primo et secondo l’apostolo, Colossesi, 2: Qui est caput
omnis principatus et potestatis. Et Hebrei, 1: Quem constituit haeredem
universorum per quem fecit et saecula. Et Apocalissi: Rex Regum
et Dominus dominantium etc. Iudex vivorum, et mortuorum, princeps
regum terrae. Et Mattheo, ultimo: Data est mihi omnis potestas in