Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 378
II
Senza il papato esser impossibile a ciascun principe acquistar monarchia
soprana nella Cristianità, e a chi tocca congregar la monarchia di Cristo
come capo.
Li monarchi dependeno da Jafet, li sommi sacerdoti da Sem, i servi
da Cham, come si cava dalle benedizioni di Noè, Genes.: Benedictus
Deus Sem, serviat illi Chanaan, dilatet Dominus Japhet, habitet in tabernaculis
Sem, sitque Chanaan servus eius. Tabernaculi di Sem son le chiese
cristiane, come si cava dall’inscrizioni della Salmodia. Dunque non
può dilatarsi né regnar Jafet, se non abita in tabernaculis Sem.Onde si è
visto che nissun principe in Cristianità ha potuto aspirar alla monarchia
universale senza abitar nelli tabernaculi di Sem, cioè del papato.
Questo si prova anche con ragion politica: perciò che dove regna un
sacerdote sommo armato, non può nissun aspirar a regno universale,
perché quello ch’è a tutti superiore non lo lascia crescere, li move
contra i popoli de’ quali egli l’animo governa. Dall’anima depende il
corpo, dal corpo l’arme, dall’arme l’Imperio e sua fortuna. Però nel
Maometesmo, dove contra natura il sacerdozio pende dal temporale,
può uno esser monarca, perché il sacerdote informa i popoli bene o
male, come vuol il principe, e fa buone le sue guerre e azioni: onde si
può dire Pythia philippizat.Ma dove il sacerdote sommoè armato, non si
può vincere se non con altro predicante contra lui de meglior religione e d’armi
più possenti. Chi dunque vuol esser signore della Cristianità non può farlo,
se non con dichiararsi protettor della Chiesa e campion della fede.