Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 412
per Dio, come appar nell’isola di Gadi, dove fu eretto il suo tempio, e
dalle colonne che ivi pose col titolo: Non plus ultra. Dopo questo
tempo vi regnaro i Tirii, populi insolani di Fenicia, trafficanti nel
mare fin all’occidente, tirati dall’oro che scaturia da monti Pirenei,
quando fur brugiati e fermentati alla natura metallica e a generar
acque calde dalla parte di Francia e di Spagna più. Onde il Tago
ancora nato in Aragona, attraversando la Spagna fin a Lisbona, porta
arene d’oro. Dopo fundata Cartagine nella levatura d’Africa verso
Europa da medesmi Tirii, fu la Spagna longo tempo soggetta a Cartaginesi:
se qualche baron v’era naturale, non ha potuto mai aver la
signoria della terza parte di Spagna, non che di tutta. Alli Cartaginesi
successero i Romani, che la dominaro fin alla declinazione dell’Imperio,
e vi fondaro tante colonie: Valenzia, Cesarogossa, Pampelona,
Legione e tutti castelli, onde ha il nome Castiglia, nella Terraconese, e
per popularla a tempo di Vespasiano li mandaro quasi 40 mila famiglie
d’Ebrei. Lascio dire che Celti n’ebbero sempre parte, che son Galli,
onde si disse quella parte, che contiene Catalogna, Aragona, Valenzia,
Murtia, etc., Celtiberia.
E questo fin all’anni di Cristo 420, quando li Goti e Vandali,
scacciati dalla Gallia da Franconi sotto Feramondo, che donò principio
al regno di Franchi, intraro in Ispagna e fondaro una signoria di
più principati, che duraro più di 400 anni altri in circa, quando poi
intraro li Arabi Mahometani, che la dominaro più di 700 anni tutta
divisa in 12 regi. E per opera di Carlo Magno e successori fur