Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 510
è il regno di Napoli, capo del valore di tal Monarchia, e tutte le
potenze italiane sue son come capelli di questo capo. Onde ha l’arme,
soldati, capitani, cavalli, denari: e da questo si deveria cominciar
guerra, perché gli altri capi, se non son all’improviso assaltati e vinti,
vengono da questo capo aiutati. Però i Spagnoli fan tutte le guerre
con temporeggiare, aspettando l’aiuti d’Italia.
Quanto al primo, perché non si comincia la guerra marziale da lui,
è necessario levarsilo con arte, facendo manifesto a tutti principi, che
casa d’Austria non può giustamente più tener l’Imperio, perché è
caduta da ogni ragione per dui capi, dice S. Tomaso, cioè l’eresia,
c’han permesso e dato licenza ch’ognun la seguisse, e la tirannia, con la
quale persequitano la Chiesa di Dio, avendo saccheggiato Roma, e
cercato soggettarla, e constretto il Papa a conceder la conferenza di
beneficii. E tenendo la Monarchia sopra il clero in Sicilia, e di più li
feudi della Chiesa contra ogni ragione, per li quali ponno essere, anzi
sono scomunicati In Coena Domini. E perché Lutero predicava ch’il
Papa non dovea tener dominio temporale, il che Carlo V desiava, lo
lasciò predicare; forse vincesse e a lui portasse tal bene.
Li Spagnoli sempre dimandano dal Papa, e pigliano e poi si
lamentano, e con cercar che scommunichi il re di Francia e che doni
li tesori di S. Chiesa a loro come combattenti per la fede hanno
ottenuto più quantità di denari e di più 15.000 scudi al mese, e di
più molte esazioni del clero, oltre le decime e cruciate c’han dalla
Chiesa, e vengon pagati per farsi più male; e sempre protestano,
ch’il Papa favorisca a gli eretici, e li fan paura d’invocarli