Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 536
a scacciarli d’Italia, perché non s’assicurano d’aver seco per certo
l’aiuto di Francia e da se stessi son impotenti. Anzi li Spagnoli tengono
disuniti l’Italiani con zizanie e con dar titoli falsi e piazze morte e croci
e pecorelli, massime a nepoti di papi e di cardinali, e molti hanno
feudi e traffichi nelli stati di Spagna, et è bisogno sciorli di questo vincolo.
Secondo, perché pensano, e così predican li Spagnoli, che
quando Francia intrasse in Italia cacciarebbe li Spagnoli, ma vorrebbe
pur impadronirsi de’ luoghi donde li scaccia. E poi con la gran possanza
di Francia e di quelli stati novi, vorrebbe occupar quello che
possedeno i principi privati, perché l’affetto d’imperare nei petti
umani è insaziabile. Item, li Francesi son più insolenti e sfacciati a far
male che li Spagnoli, e il mal che li Spagnoli fanno vien con destrezza
senza sfacciarsi, come scrisse il Campanella nel Panegirico, onde son più
comportabili. E si vede anche questo per vero, ch’i Siciliani con tanto
odio congiuraro contra Francesi, e fecer quel famoso Vespro, che non
si trovò chi per premio alcuno rivelasse questo a loro. Ma quante
congiure si son fatte contra Spagnoli, tutte furo scoverte, e di più in
luogo di Francesi chiamaro i Spagnoli, come megliori, né trattarà mai
di scacciarli come fecero contra Francesi. Item, il clima di Spagna si
confà più con l’Italia. Item, il re di Francia si pigliarebbe lo spirituale e
lo temporale, come fece in Lorena con danno tanto delle ragioni di
S. Chiesa, e scacciarebbe tutti li principi da lor nido, come fece al duca
di Lorena.