Tommaso Campanella, Monarchia di Francia, p. 560
c’ha insegnato a Spagna i modi di spopular i vassalli e di divorarli: e
così son un perpetuo guadagno a Spagna, e vituperio e mancamento a
se stessi. E quando vorrà, priverà i Genovesi de’ feudi lor venduti,
come anche sovente li priva de tesori accumulati per ogni occasion di
bisogno. E perché tacciano, dona a loro vassalli suoi a divorar con
nove imposizioni esigende. E a perpetua maldizione li destina, e finalmente
alla perdita della libertà e della vita, come fè Cesar Borgia ad
Orco di Cesena, dopo che lo diede in preda alli vassalli, occidendolo,
per converter l’odio da sé in questo. Onde è proverbio tra Spagnoli,
che li Genoesi son Mori bianchi e la ruina delli stati dove entrano. Di
più, nota che li Genoesi non hanno audacia di parlar o far in senato se
non quel che vuol il re di Spagna, sendo con le funi della negoziazione
a lei legati. Di più, ha tolto con arte il Finale nel Genuesato e Monaco
con altre ceremonie d’un tosone. E di più ambisce li porti di Genua
avidamente piu volte tentati. E il farà quando potrà. Item, che non può
Genua farsi libera se non con la confederazione di Francia e col Papa,
e allora possederà quel che tiene nel regno di Napoli e di Sicilia non
solo con sicurtà, ma anche con certezza. E potrà far migliori trafichi e
più sicuri, quando l’Italia serà tutta d’Italiani.