Tommaso Campanella, Poetica, p. 343

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lira. Nondimeno la licenza ha fatto che queste sorti di
versi, che sono madrigali, sonetti, ballate e canzone, ad
ogni materia si have applicato: il che non biasmo quando
si fa bene e a tempo.

Ci sono poi di questo stile giuochi amatorii, licenziosi e
lascivi, che insegnano ad adoprargli, come di Anacreonte,
di Catullo e di Marziale e, tra’ nostri, dell’Aretino e altri,
che è vergogna nominarli, giustamente banditi da’ legislatori,
come più perniciosi che utili e che solo piacciono
all’orecchie profane.

Pure, mentre i poeti han finto i loro disagi e amori e
altre materie, han fatte l’elegie, quali sono quelle di
Tibullo e d’Ovidio dimorante in esilio: versi leggiadri e
giovevoli, degni di ammaestrare la vita negli amorosi
perigli, e nelle morti de’ nostri, e nelle proprie miserie,
quando son ben dipinte.

E perché anticamente s’usava la vita pastorale, come
quella che per natura è la più nobile e contende con
l’agricoltura del primato, sendo ambedue quelle che
mantengono la vita umana in compagnia, fondatamente
hanno appreso i poeti da’ loro scherzi la bucolica, detta
custodia boum, come fe’ Teocrito e Virgilio e, tra’ nostri,
il Sannazzaro, il quale felicemente traslatò il medesimo
agli atti pescatorii, per essere la sua patria bagnata dal
mare; e per insegnare l’agricoltura, che è l’altra arte
più necessaria, hanno fatto il poema della georgica,
con più gravità che la bucolica, assai utile alla politica e
degno d’essere apprezzato, benché i sofisti non vogliono
che sia poema, perché insegna il vero e non mentisce la
natura e Dio per ischerzo, come eglino a fare c’insegnano.
Or tra questi savi fiorisce Esiodo, De re rustica, e Virgilio
nella Georgica, con gran lode sua, utile e gusto di chi
la legge, degno in verità di gran filosofo; e tra’ nostri
l’Alemanno in ciò merita onore.

Finalmente sono di molto preggio appresso i prudenti
le satire, ritrovate per riprendere i vizi tanto de’ prìncipi,
quanto della plebe, quanto contro i sofisti e poeti
mendaci, e d’ogni altra persona, con molta avvedutezza
di chi le fa per amor del pubblico bene e per correzione

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