Tommaso Campanella, Poetica, p. 405
con la pazienza e con l’armi, disprezzare le potestà
umane e diaboliche.
Invero, che la giustizia della causa
muove assai più che ogn’altra cosa, e se il
martire non
fusse stato grande di sangue secondo il mondo e mondano,
come fu santa
Caterina, e Gionata, figliuolo di Saul,
e Giuda Macabeo, la grandezza della virtù – la
quale
fa l’uomo re per natura, s’ei non è [per] fortuna, perché
non è vero re chi
regge, ma chi sa reggere, come dicemmo
di sopra di Socrate – è sufficiente a fare
riguardevole
il soggetto e compassionevole. Tra le virtù poi non vi
è la maggiore
delle teologiche e della pietà, pazienza,
fortezza, temperanza e altre, che alle tre
teologali seguono,
come nella nostra Monarchia abbiamo
dimostrato;
e di queste i martiri nostri abbondano e, maravigliosamente
più d’ogni
altro, Cristo, Dio e Uomo, il quale,
morendo, fu adorato ed esaltato appresso tutte le
nazioni,
poiché, per atterrare la tirannia, nonché di sofisti e
prìncipi mondani,
ma del Diavolo, della morte e de’
vizi, egli, morendo, insegnò a noi far il medesimo,
se
vogliamo parte di tanta gloria. Queste morti vorrei s’appresentassero,
ché non
mi curo che non possono essere
dipinte alla greca, poiché la cristiana maniera è
migliore.
Fino alle dette cause questa nostra tragedia reca maggior
compassione che l’altre, e
ancor perché più compatiamo
a chi muore per noi, che chi ha torto, e quando i
soggetti sono a noi vicini di tempo; ancora, perché,
spesso leggendosi in chiesa,
non escano di memoria e siano
di credenza e di professione; e sebbene non mostrano
che non ci dobbiamo fidare nelle felicità umane, sendo
stati essi poco felici
mondanamente – lascio alcuni
ne sono stati fuori – lo dimostrano, mentre disprezzano
quelle. E, di questo modo, è maggiore e più efficace
[l’ammaestramento], che se
l’apprezzassero e poi ne
cascassero repentinamente, come Egisto, perché si direbbe:
– Questo fu a caso, il cascar d’Egisto, ma se io son re
mi governarò con più
ragione –; ma lo disprezzo de’
santi, che fan delle possanze umane, è con prudenza,
come si vede ch’oggi non solo eleggerebbono esser stati