Tommaso Campanella, Poetica, p. 409
esercizi, come s’usano li balli nelle ville padovane; ovvero
da’ lamenti
de’ popoli ateniesi contro i nobili, dai
quali erano maltrattati, onde con canti
ridicoli e malèdici
reprimevano il loro orgoglio, e perciò, sendo utile,
fu dai
savi tal poema introdotto in teatro; e da’ sacrifizi
d’Apolline in Delo, dove si
festeggiava e cantava e,
giungendosi li cantori l’uno all’altro, si moltiplicò di
maniera,
che i poeti poi presero modo di rappresentare le
non sperate allegrezze
avvenute agli uomini dopo li loro
affanni. E perché questi più muovono le parole
popolaresche,
e perché in repubblica popolare ebbe origine
questo poema, la
commedia poi ha trattato gli avvenimenti
di persone mediocri e private.
Sia qualunque la sua origine e fine, basta che può essere
utile a noi nella medesima
maniera che agli antichi,
onde si dirà che ella sia un poema sciolto, imitazione della
vita mediocre o specchio della conservazione umana,
onde ognuno impari a vivere,
perché in essa s’imprimono
i costumi de’ vecchi, de’ giovani, de’ mercanti,
di
servi, di meretrici, e però s’impara con tutte le professioni;
inoltre che ad ognuno di
questi fa conoscere
i proprii vizi e virtù, e quelli correggere, e questa via
più
usare, mostrando a loro che cosa ne loda il popolo
e che ne biasima, quasi accennando a
tutti, che sono scoverte
le loro arti, onde si devono forzare di viver bene.
Or, perché le fortune degli uomini sovente nascono
dalle proprie azioni e dagli
accidenti communi, e queste
allegrezze private perché consistono nella prima compagnia
umana, che è tra moglie e marito, si è trovato
che la commedia particolarmente
consiste negli maritaggi
e negli amori, e qualche volta in certi casi strani,
quali sono li Cattivi di Plauto. E perché gli amori sono
proprii de’ giovani, il soggetto principale della commedia
siano i giovani
innamorati, de’ quali quando s’introduce
una coppia, perché apporta doppio
insegnamento,
rende la commedia più degna: però l’Eunuco e l’Andria
di Terenzio di lungo precedono all’Ecura. I personaggi
staranno verbigrazia da innamorati, che hanno i servitori
e spesso pedanti e i
padri vecchi, odiosi alli loro amori;