Tommaso Campanella, Politici e cortigiani, p. 154

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come dice Atenagora filosofo, e che è perpetua, come è la ragione al Senno
eterno.
2. I malvaggi son utili a buoni pensando essere dannosi, come notò Plutarco
De utilitate capienda ab inimico, perché coltivando il mondo essercitano la
nostra vita, la quale, se non ci fusse persecuzione da gl’uomini, né travaglio
degl’elementi, non si conosceria, ma tutti come vermi intra al formaggio nati
si goderian di quel che hanno attorno, e disconoscerian l’enti e Dio loro autore;
però io provai che ogni travaglio, e naturale e artificiale, è una scola di
Dio. Se non ci fusse fame, guerra, sete, male bestie, freddo e caldo, non ci
saria filosofia, né medicina, né matematica, né meccanica, né arte di pace e
di guerra, né navigatoria, né la scienza delle stelle e de elementi e altre cose
nocive e utili, né si stimeria il bene, né ci saria l’accortezza, né la prudenza,
né virtù alcuna di quelle per le quali si schifa e vince il male, e s’acquista il
bene. Dunque bestialmente ci lagnamo che ci sono gli uomini mali, ma
prima doveriamo lamentarci che ci è spine, caldo, e freddo, e bestie feroci, e
pulci, e cielo, e terra, e acqua, e perderiamo il tutto: similmente se non ci
fusse la bile flava e l’atra, e lo spirito, e altri escrementi del sangue, non ci
saria ira contro l’escrementi, né si gettarian dal corpo, né stimolo di fame, né
contemplazione, né fortezza, né si potria inghiottir il cibo, e se non ci fusse
timore ci lasciariamo uccidere, né imparariamo scienza, né fuga né accortezza
né prudenza, e se non combattessimo a regular le passioni e nozioni e
affezioni, sendo la virtù regola di queste distinzioni e dell’operazioni emananti
da esse verso l’oggetti, non ci saria virtù, e se noi fussimo tutti santi,
saria essercizio di virtù, dice S. Bernardo, ma Lattanzio neanche virtù, cioè
acquisitiva e purgativa, ma solo contemplativa. E se Dio esterminasse i tristi
e la zizania si disradicherebbe anche il tritico, e come disse S. Brigida
son utili a guardia, ad essercizio e al commun lavoro, in che convengono
con noi nel commun bisogno i malvagi a buoni, finché il secol nostro si muterà
in altro d’altre condizioni dotato.

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