Tommaso Campanella, Politici e cortigiani, p. 158

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Lucca, o vive sempre in pena e sospetto, come ogni cosa se vole delle proprie
malvagità e mancamento di virtù: «Nullum theathrum magis conscientia» et
«animus culpa plenus et semet timens», quando non temesse Dio né l’inferno,
è sempre infelicissimo da sé e da altri, onde a ragion sospetta, disse Seneca.
2. Ecco un altro inganno e tradimento che fanno a se stessi, perché si credono
acquistar la grazia di chi li spinge a far il male (perché ogn’un li tiene per
balsoni (?), come li potentati si servono di spioni e assassini), e fatto il male si
inimicano con quelli a quali il fecero per la molta ragione esclamanti appresso
de maggiori e minori in loro vergogna, e vengono in odio di tutti e in disprezzo
odioso di chi li mandò a farlo, considerando la lor mala inclinazione e
sapendo che la fede comprata con denari pur si rivende, ed è proverbio che
s’ama il tradimento, non il traditore, massime quando poi si pente del male
che per essi ha commesso non può star che no, anzi se egli è potente chi si
serviva di lui sarà come il duca Valentino, che fe’ uccidere in piazza di Cesena
quell’Orco di cui si serviva in distrugger e umiliar la Romagna sotto il suo
giogo, per farsi poscia benevoli i vassalli di quello vessati. O quante volte un
cardinale s’ha servito dell’altro per levar il papato ad alcun emolo suo e dell’
altro amico, e questo pensando che lo procurarebbe per lui perdette la grazia
di quello e del papa succedente all’onore, né voglio in ciò nominare ad
alcuno, ma è certo che anco nella mente de barbari questi mostri non han
seggio, poiché Selim, re dei Turchi, fe’ morire quel medico giudeo che per suo
ordine proprio aveva avvelenato Baiazet suo padre, quando andò per il promesso
premio dimandare.
3. Così fa Domine Dio elegendo il tiranno ipocrita e il traditore per virga
dell’ira sua: «Vae tibi Assur, virga furoris mei», perché esso penserà che tal
elezione è del caso o dal cielo o dal proprio valore, perché secondo lui Dio
non ha cura di noi: «Et dixerunt: non videbit Dominus», e se era peccatore,
raddoppia la malvaggità per l’aggionta possanza o diminuita temenza del castigo,
e Dio, antevedendo che sarà buono a tradire anche Giesù Cristo, l’inalza,
«et propter dolos ponit eos et deiicit eos dum alleviarentur» (questa levata
e caduta), perché l’ingrossa la coscienza con la libertà del peccatore e mancanza

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