Tommaso Campanella, Politici e cortigiani, p. 169

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s’avvicina. Anzi con la preghiera Giosuè tenne il sole e Ezechia una cosa
tale, e chi non crede questo, testificato etiam nell’osservazioni de Caldei, è
indegno di credito lui, e almen da prefati argomenti è convinto, e dall’astrologia,
ché sotto la medema costellazione è nato Lutero a dir male e Ignazio a dir
bene e Ismael Sofio tra Macomettani a mutazione di cose grandi: dunque
opportuna universalmente la mutanza, ma che sia bene o male vien dall’uso e
abuso del libero arbitrio, come si vede in marinari predetti.
Questi Macchiavellisti son carnali, e l’eresie e le sette «sunt opera carnis»,
dice S. Paolo, cioè della prudenza carnale guidata da gl’effetti inferiori dati
da Dio per sproni e aiuto, e usati dal mal omo per guida e maestri e ruina,
come in Ethica provammo. Or essi vedono nella lor natività qual cosa lor pare
inevitabile, perché si soggettano agl’effetti recati o mossi dalle cause fatali elementari:
abbiamo visto che tutti l’astrologi condennavano quest’anno passato
il S. Papa Urbano VIII sul principio di settembre a morte, quando si faceva
la congiunzione di Saturno e Marte in 21 di Vergine, dove sta in radice il
quatrato della direzione, e il sole affretta l’arrivata de 21 Gemini, dove ce
stanno pure stelle marziali d’Orione e la Cappella, e altre cose anche premevano.
E poi tutto questo decreto astrologico fu nullo, perché col valore e
senno vinse la costellazione con levarsi a Dio autor del Fato, o serbandolo Dio
a prove magne nel suo intelletto concepute per partorire a miglior tempo
secondo le constituzioni generali del regno, vincenti le particulari del nascimento.

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