Tommaso Campanella, Politici e cortigiani, p. 170

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Di più, non tutta l’arte della providenza sta segnalata nelle stelle, perché ci
son l’altre concause che apportano lor contingenza imprecettibile, e ci è la
libertà variabile, e la soprannatural virtù invincibile e inaccessibile, per cui
ogni successo è infallibile, etiam quando non ha cause necessarie, perché ella
con sicurtà e certezza modera e maneggia l’ordine de gl’enti e li successi da
quello e in quello accadenti.
Dice Iuvenco poeta sacro che a Cireneo
lignum gestare iubebant
quo Dominum lucis duris suffigere clavis
instans urgebat saecli immutabilis ordo.
Ecco in questi versi una constellazione, non quella di cui parla tanto cortamente
il Cardano nella natività di Cristo, ma quella che comprende Dio,
gl’angeli, gl’omini e tutto il mondo superiore e l’inferiore, e anche Giuda, in
tutte le cause e concause, agenti, formali, perfezionali di questo successo; però
s’ingannano i pseudopolitici pensando che la santa chiesa proibisce l’astrologia
per coprire la causa del successo, come fanno i Macomettani, e perché tira
le stelle al tutto, e ogni successo evidente (?) la causazione loro, come si vede
che un pensamento d’intelletto sormonta sopra i cieli per mille mondi, il che
non può far il cielo. Vedesi anche la mirabil arte con che si contesse il fusto e
la fabrica d’ogni pianta e animale, che dal cielo non può essere, se non come
viene dal foco l’arrostir della carne e la composizione del focile.
Certo ogn’effetto vien principalmente da Dio come primo Artefice, da gl’angeli
come da ministri e discepoli, dal cielo come dal sugello e istromento maggiore,
da gl’elementi come materiali e recettivi della formazione, e dagl’elementati
come da particularizate cause e fiscelle e moderazioni delle universali, e chi
non mira a tutto questo non sa rendere ragione di qualsivoglia minimo effetto,
come provai in Metafisica; dunque tutte le causazioni ed effetti si riducono al
primo ente e primo fabro dell’università delle cose, che in tante officine di tanti
istromenti attivi e materiali fa lavorare, influendo Necessità, Fato e Armonia, a
trasportar l’Idea, e modificare, caratterizare e accertare l’effetto, né senza lui
può cosa minima aver natura, né nascimento, né conservarsi, né mutarsi.

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