Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 102

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tritare il nutrimento, le pignatte come pure il ventre, le fortezze
come la spina e l’ossa, le sedie come le natiche, i matarazzi come
il cervello, le tappezzarie come le membrane, i soldati come le mani,
l’armi come l’unghie e corna, le corazze prese dalle squame dei
pesci, gli usberghi dalle coquiglie, li cavalli e asini si fè come sue
gambe, e le carrozze come il petto con le coste, le navi come il petto
d’augelli, i remi come l’ali, il timone come la coda, li fanali e
spie auditori come occhi e orecchie, la lucerna di notte come il sole
di giorno; trovò l’artegliaria come il tuono e fulmine, gli orologi
come le sfere celesti. Transpianta e fa giardini come le selve, fa
razza d’animali e di piante come la madre natura, vola, nuota e camina
con tutti; né c’è cosa nel mondo che non abbia imitato tanto
in sé quanto fuor di sé. E di più ha trovato con le lettere d’eternarsi
e avvisare gli uomini futuri; e di far musica come gli uccelli,
e di mirare il polo con la calamita, e di lodare Dio come gli
angeli in coro, e tempio con benedizione.
E alfine volsero gli uomini farsi adorare per dèi, et emularono
la deità prima; e benché questo sia gravissimo peccato, nondimeno
mostra aver l’uomo in sé divinità, e che abusando tanto dono
sconosce il donatore, ma, servandosi in servizio di quello, si può
con verità deificare, come hanno dimostrato quei che resuscitarono
morti, sanarono infermi, volarono in aria, profetarono il futuro,
domarono ogni mostro bestiale e umano con parole semplici,
confidati in Dio. Ma qual animale ha imitato tante cose se non
oscuramente? E se l’uomo fa questo come instrumento di Dio, siegue
ch’egli sia più nobile di loro, perché il più nobile instrumento
a più nobili cose è usato, e in cose sopranaturali sendo usato,
mostra anima divina tenere.
CAPITOLO 28
Si risponde a’ Pitagorici e altri opinanti dell’anima umana
Ma torno agli opinanti e dico che la mente prima fa ogni cosa, ma
nelle cose nobili effetti più nobili; e Virgilio ben conobbe la sua assistenza.
A quei che mettono l’anima del mondo far queste cose, rispondo
che basta ogni cosa naturale far le sue azioni, poiché ogni
natura è arte divina, e come instrumento senza l’anima del mondo

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