Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 151

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ma non tanto, perché non tanto caldo ritiene, né tanta sottilezza,
che possa così spanderlo, né dunque tanto senso, ma alquanto più
ottuso. Segue egli il moto del sole e della luna, non del tutto come
calamita il ferro, ma perché è rarefatto e gonfiato da loro, e la
sottilezza ingenerata è nemica di strettezza, e però sale dove vi è il
calor presente, e cala dov’è assente, ma ogni sei ore tutto cala e alza
in ogni luogo, perché nel quadrante, dov’è il sole, si gonfia e
l’acque corrono alla parte opposita, e in quella gonfiano anche nel
medesimo tempo per l’incontro e concorso, come nella caldara e
pignatta bollenti si vede, che si gonfia la parte ch’è al fuoco esposta
e la opposta pure verso le maniche, ma li fianchi calano. Così,
caminando in giro, il sole fa, come la vampa attorno alla pentola,
dov’egli è, e nell’opposto, gonfiare, e nei fianchi mancare; ma i siti
della terra questo moto variano, e altrove la luna e altrove la sottilezza
e grossezza dell’acqua, perché la sottile non si può d’inverno
navigare, come l’Indo mare, e il grosso non si può d’estate,
come il Persico, perché il sole vapori genera nel sottile l’inverno,
e non può cacciarli fuori, e nel grosso l’estate, e ne gli equali
mari la mattina si fa gonfiagione, ché il sole impotente non può
fuori cavare i vapori l’estate, e così la sera, ma nel meridie li cava
e fa l’aure etesie a noi spirare, e il mare nostro tranquillare, sendo
fatto sì raro che dona esito al vapore e non è contrastato, e tutti
questi moti vengono da più e manco senso di più e men sottilezza.
Ma in tutti mari e fiumi si generano pesci e arboscelli, che
senza caldo e senza senso non si può fingere donde siano animati.
Anzi il mare riceve le figure della terra come l’aria quando
predice le cose, e tra li pesci ci è antivedenza di tempesta e di caldo
e freddo e di guerra tra loro, e mutamento di regione e di stanze,
come i terrestri animali fanno, poiché il verno fuggono dal settentrione
verso noi e l’estate tornano.
Di più, tutte l’acque s’alzano in alto a riempire il vacuo. Dunque
sentono questa imperfezione o amano la diffusione, come nel
primo libro si è detto. Sagliono l’acque del mare sopra i monti come

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