Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 160

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non vien di nulla; dunque il loro calor senziente, attenuando la
mole e liquefacendo e fuori indurando, li vermi produce anco nelle
tavole secche. Di più ci è amicizia e nemicizia tra loro, perché li
cavoli sono nemici delle viti e si struggono stando insieme; e chi
non vuole imbriacarsi, con succo di cavoli bevuto vince e attuta
il vapor del vino. I lupini sono nemici delle gelse, l’ulive sono amiche
delle mortelle, e bene allignano insieme le viti con l’olmi. E si
vede con quant’arte fa le mani ogni flessibile pianta per legarsi con
la sua amica; e l’edere fan le barbe e si ficcano dentro le scorze delle
quercie.
Sono certi funghi odorosi di muschio nello stato di Bisignano
che nascono in frotta; ma se alcuno caca in quel luogo, essi fuggono
e vanno a nascere più lontano, fuggendo la nemica puzza quel
viscoso vapor benigno lor semenza. Hanno pure simpatia e antipatia
con li metalli, come si è detto. Il Porta notò assai amicizie e
nemicizie che han con le parti dell’animale: la zucca con la testa, la
iecoraria erba col fegato, la testicolaria con coglioni, la dentaria con
denti; e dalle figure loro indovinò molte cose; ma non riesce in
tutto, perché il citrolo è nemico del cazzo a lui simile. Pure cose di
grande industria disse. Ma li suchi dell’erbe han tra loro pur queste
prove di senso assai; e vidi ancora le zucche, dovunque si piantano,
correre dove si possono appoggiare in arbori freschi e dove
sentono l’acqua campeggiare, e se ci poni un vaso d’acqua sotto
la pendente zucca, essa cresce e s’allunga mirabilmente fin all’acqua;
ma se ci poni un vaso di olio fugge la pianta altrove con le sue

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