Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 174
Ezechia, e Eliseo Naman con l’acqua del Giordano, e Moisè
addolcì l’acque con un legno. Io credo che Dio non usi miracoli
dove basta la natura, ma miracoloè sapere qual cosa a qual effetto
serve, e questo può in parte il demonio imitare; ma li miracoli
altissimi sono dove senza cosa naturale fa fare alli servi suoi
con l’orazione quello che nulla natura può fare. Ma per far noi accorti
che investigassimo gli effetti suoi, e ne servissimo con utile
nostro e gloria sua, ha insegnato agli amici suoi tanti secreti naturali,
e ci aggiunse di più favore alla natura per accertarli e animarli
alla sua conoscenza.
CAPITOLO 4
I miracoli de’circolatori esser giuochi d’astuzia
e molti contener sapienza,
e la differenza tra miracoli apparenti e veri
Le maraviglie poi della gente volgare non sono effetti di magia divina,
né naturale, ma di astuzia, e forse il demonio ne fu inventore.
Fanno un anello indorato simile a quello che hai in dito, e pigliano
il tuo e lo gettano in un pozzo, non quel tuo, ma il simile,
non mostrandolo troppo minutamente, e poi ti fanno trovare l’anello
dove tu vuoi, che essi con la mano lo mettono dove lo cercano.
Ti cusono al giubone una carta, e una simile a quella brugiano,
e poi la fan vedere sopra di te. Ma queste astuzie le preparano
innanzi. Stan di lontano e tirano una carta attaccata ad un capello
che tu non vedi, e la chiamano fra tante, e tu la vedi caminare.
Segnano le carte, e poi dicono che al peso le conoscono; se le pongono
a dietro e l’indovinano una per una col tatto, ma, sempre che
portan fuori l’una, han l’altra in dietro a quella, e gettan la prima
con furia, e tu miri a quella, et essi alla sua che tornan dietro alle
spalle e raggiongono all’altra, e così tutte di mano in mano; il