Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 176

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e per meglio sostenersi si contrapesano con una lunga e grave asta
che alzano e abassano, e fan prove stupende in questo modo. E
Dedalo volò con penne posticcie, imitando l’ali d’augelli, e Archimede
rapiva le navi con uncini artificiosi. E tutte queste cose si
riducono ad artifici di sapienza o d’astuzia, e il volgo stima che siano
miracoli, o che li miracoli siano come queste baie pensa chi sa
poco più del volgo.
Lascio mille altre finzioni inutili, e se dimandi come io conoscerò
li veri miracoli dalli falsi, rispondo che tutti quelli miracoli
inutili al bene dell’uomo sono falsi, come quelli di bagattellieri,
e gli utili sono naturali arteficii noti alli sapienti; ma li soprannaturali
sono sempre utili, ma non alli nimici di Dio, come a Faraone.
Questa regola dona san Pietro appresso san Clemente. Però
tutti li miracoli di Cristo furono sanare gl’indemoniati, aridi, febricitanti,
risuscitar morti, pigliar pesci e cose simili. Solo la ficaia
fe’ seccare che pare inutile, e fu per significare che chi non faceva
frutto in lui, aveva da seccare nel medesimo modo. Ma queste
dispute altrove han da finirsi, ché io qui mi affretto verso la magia
naturale.
CAPITOLO 5
Tutte scienze e arti servire alla magia naturale,
ma alcune più principalmente

Tutto quello che si fa dalli scienziati imitando la natura o aiutandola
con l’arte ignota, non solo alla plebe bassa, ma alla communità
degli uomini, si dice opera magica. Talché non solo le predette
scienze, ma tutte l’altre servono alla magia. Magia fu d’Archita
fare una colomba che volasse come l’altre naturali, e a tempo
di Ferdinando imperatore, in Germania, fece un tedesco un’aquila

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