Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 183
perché il fegato s’indura e genera sangue arsiccio di spiriti pochi
e foliginose materie. Dunque gran cura si deve tenere che il fegato
sia sempre molle, come quello de’ bambini, la carne umida
mediocremente, il sangue florido, e copiosi li spiriti. Per mollificare
il fegato, il latte e cose molli senza escrementi sono buone;
ma legare un vaso d’acqua in alto e far calare per canali di quando
in quando alcune stille d’acqua sopra il fegato, è ottimo rimedio
magico, perché il timor del fegato (già che ogni viscera ha il
senso suo peculiare) lo fa ritirare e ammollare, e l’esalante calore
non lo dissecca poi, come la quaglia presa dallo sparviero per la
paura, che tutti li spiriti ritornano in dentro, la fanno molle più
che l’altre, perché ogni fibra rilassa la durezza sua. Ma il sangue
lambiccato di capriolo e galline è pur buono a questo. Il nutrimento
bianco e leggiero è mirabile per l’umido radicale delle
membra, e il condimento di cose odorose per li spiriti, e tutti animali
giovani et erbe tenere si approvano meglio.
Ben scrive Giuseppe che gli antichi lunga vita vivevano per la
fisica e astrologia che bene intendevano. Or veder potrai che il
mago può allungare la vita con dette arti, e con purgare a tempo
le feccie del sangue, delli spiriti e della carne, dentro purgando
leggermente e di fuori sudando e ungendo con olii preziosi, e di
dentro vini e aromati blandi, in modo che muti tutto il temperamento,
secondo il secreto che qui non posso scrivere. Alli secchi
e caldi molto cibo e grosso conviene, alli flemmatici grassi poco,
secco, leggiero e acro. La vittoria dello spirito sopra il corpo
lunga vita mantiene; però li temperati monaci antichi, di poco cibo
contenti atto a digerirsi bene, e da passioni veementi non superati,
lunga vita passaro; e il contrario si vede delli divoratori e
appassionati troppo in fatto di prudenza carnale.