Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 200

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sa, e alle vesti e ogni altra cosa usuale. E così pure la remora può
dare lo stupore alla nave, come di sopra a pieno si è detto.
CAPITOLO 12
Regole universali di trovare l’introduzione e mutanza delli affetti
S’è visto, da tanti esempi e ragioni, che resta la passione e il senso
della sua origine, non solo nel seme, ma nel vapore, umore e nervosità
e ad ogni cosa congiunta, e che in quella dove s’attacca, se
non è più possente di quel che tocca, ella si multiplica, cresce e
converte in sé. Dal che può cavare il mago dottrina d’introducere
quella affezione che gli pare, e di sanarla ancora, così come in terra
si seminano e svelleno i semi. Il contrario scaccia il contrario,
più applicato dentro che fuori, il simile scaccia il simile, più di fuori
che di dentro, e accoppiati insieme fanno doppia prova, e nell’uno
e nell’altro modo ponno operare: chi può intendere, intenda.
Perché la conservazione è il sommo bene, e la destruzione il
sommo male, quella cosa più diletto, allegrezza, amore, speranza
e fede ingenera che più conserva o dispone a conservazione; e
quella più dolore, odio, tristezza, diffidenza e incredulità induce
che più distrugge o più impedisce la conservazione, e chi dispone
a conservazione o a destruzione sta nel secondo grado d’introdurre
gli affetti.
Ogni cosa si conserva in sé, o nella cosa simile a sé, o nell’opinione,
fama e onore.
Dunque gran possanza ha d’allegrare: primo, il cibo, il poto,
l’abitazione, l’aria, la libertà, la signoria, la ricchezza, la sicurtà che
l’uomo in sé serbano, e tutti i moti musicali, la luce e la scienza e
vigore che sono allo spirito simili e conservativi. E gli oppositi sono
dolorosi, perché sono destruttivi.
Secondo, la possanza, la bella donna, la gioventù, la leggiadria,
il vigore feminile e li figli alfine, e tutte cose concernenti la generazione,
perché conservano nel simile; e queste mutan l’animo,
nell’applicazion loro, in allegria, confidenza, vigorosità, leggiadria
e amore. E li contrarii in tanto odio, che se uno impedisce al cavallo

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