Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 201

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o al serpe l’atto venereo, corrono con forze smisurate, mai
non viste in loro, a vendicarsi.
Terzo, la republica, la dignità, le statue, i libri, le laudi popolari.
Li storici e poeti sono fortissimi a muovere allegrezza, fiducia
e amore, e li contrarii il contrario perché servano in fama.
Ma la vita eterna in Cielo alli ben credenti ogni gran nobile e
amoroso affetto induce, e disprezzo d’ogni altro bene, perché, a
quello comparato, ogni altro è nulla, onde la religione muta gli affetti
e stati umani e republiche e regni in un subito.
La magia manifesta di seminare odio o amore fra le persone a
tutti è nota, mostrando che altro impedisce direttamente o indirettamente,
per sé o per accidente, disponendo o inducendo alcuna
sorte delle predette conservazioni o distruzioni o opinioni di
quelle. E di più, si stima l’uomo conservarsi in sé con quella cosa
che gli nuoce, perché è simile al suo umore, onde gode il malinconico
che lo meni al buio, e l’affetto della tarantola di quel colore,
e il febbricitante dell’acqua, e l’ignorante delle inezie. Però a
questi s’induce la passione con li particolari applausi o scordamenti,
porgendo a loro il male come bene e il bene come male.
Gran mago bisogna che sia il legislatore, che introduca cosa a
tutti piacevole e giovevole, e alli pochi repugnanti manifestarla e
persuaderla per buona. Gli oratori e poeti sono secondi magi, che
per loro laude introducono passioni piacevoli, ma spesso inutili.
Buono è quello che l’uno e l’altro fa insieme.
Se giungi la fisica e astrologia, che con certe cose e certi tempi
e luoghi muovono e mutano, sei perfetto.
CAPITOLO 13
Regole d’applicar animali, piante e minerali ad uso magico
Or dirò con universali proposizioni che gli animali et erbe, inducendo
in noi le passioni ch’elle hanno, tutte entrano in uso di magia.

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