Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 216

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se non fu il demonio, la ragione fu detta di sopra, parlando della
milza.
Molte cose simili a questa si son viste nel mondo e spesso si
veggono. Fanno imagine di cera simile a quella che vogliono, e poi
concocono al fuoco l’immagine, dicendo che ardono la tale, e
quella si sente languire come Meleagro al consumar del tizzone.
Pigliano l’animale a cui somiglia la persona (perché hanno altri fisionomia
di cane, altri di gatto, altri di ciavola, altri di scimia, come
acutamente notò il Porta in tal libro), e quell’animale con
cerimonie percuotono o ardono e inducono le stesse passioni nella
persona per cui ciò fanno. Similmente pigliano li capelli o
stringhe, e legano e sciogliono in amore; dicono parole che fanno
corrompere in sogno, il che è più credibile; e pur di vista a vista
incontrandosi con lussuria a quelli che son facili, come io so
un amico che vedendo una bella donna nuovamente quasi sempre
se gli distilla il seme.
Ma io sono di parere che il diavolo per sue astuzie mette ad
esecuzione molte cose tali; e con gran ragione sono proibite da
ogni legge. Ma, per esempio del senso dell’aria, vidi io alcuni figliuoli
che avevano perduto un mantello, appizzar le forbici ad
un crivello e dire: - Per san Pietro e per san Paolo è stato il tale
che rubò il manto, e tanti ne nominavano de sospetti, finché poi,
nominando il colpevole, il crivello, che tenevano pesole, l’uno

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