Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 228
et de futuris aestimat; signa et monstra scit antequam fiant
et eventus temporum et saeculorum». Platone anco, nell’Epinomide,
afferma che senza nume divino non si poteva trovare tale
scienza, e vuole che sia rivelata. Dunque io qui tutta la presuppongo
per vera, affermando che le stelle siano cause e segni diretti
alle cose nostrali del basso mondo, ma indiretti delle azioni
libere, ma delle cose divine solamente segni.
La più grande azione magica dell’uomo è dare leggi agli uomini.
Sotto il triangolo di Ariete sono le monarchie e leggi giuste
e profeti veraci, e gli Europei; sotto quello di Tauro le republiche,
leggi variabili e mutamenti assai per la Luna; sotto i Gemini leggi
sacerdotali, ceremoniose assai, parte macolate di superstizione,
mercatura e arti mecaniche; sotto Cancro l’eresie, leggi variabili
difese con armi, destruzione delle prime, principati violenti, dominio
di femine, invenzioni di cose di fuoco.
Le congiunzioni magne in questi trigoni durano duecento anni
e ogni tanto tempo mutano; si finiscono tutte in ottocento e significano
gran novità. Saturno, Giove e Marte fanno le cose di
tempo longo per la tardità; Mercurio e la Luna di brevissimo; l’altri
di mediocre. È distinto in dodici segni il Zodiaco, perché dodici
volte s’accoppia il sole con la luna ogni anno; e ha ogni segno
trenta gradi, perché ogni trenta dì si raggiungono. Le loro
congiunzioni e opposizioni variano tutte le cose ordinarie, ma
quelle che si fanno nelli quattro cardini, Ariete, Cancro, Libra,
Capricorno, hanno più forza per tre mesi, e l’altre seguono la norma
loro.
I pianeti hanno casa, trigono, esaltazione e termino, secondo
s’è sperimentato, perché in un segno hanno più virtù che in un altro.