Tommaso Campanella, Del senso delle cose, p. 38

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CAPITOLO 4
Dalla fabrica e dal nascimento dell’animale si mostra
l’anima esser spirito sottile, caldo, mobile,
atto a patire e sentire per questo

Manifestamente la luce e calor del sole non è generato in aria e in
terra, vedendosi non uscir dal grembo materiale, ma da esso sole
diffondersi. Questo calore penetra sotterra, e, partendo il sole, rimane,
e la dispone a varie forme; e dove la fa liquida, genera acqua,
olio, gomme; dove l’indura, pietre e miniere e metalli; dove
l’attenua, ne fa fumo e vapore e vento, che si movono per tutto; e
dove genera spirito, che esalar non può, o la rompe o riman dentro.
Dunque, quando produce l’animale, spirito dentro a corpolenza
genera, poiché l’animale si move come lo spirito, e si queta
come il corpo grosso, e ha in sé liquore come acqua e olii. Sarà
egli, dunque, composto di vasi grossi continenti e di contenuti liquori
e di spiriti impeto facienti, secondo Ippocrate ben disse.
L’anima, dunque, sarà lo spirito caldo, sottile, ingenerato nell’umore,
dentro una grossa materia, onde, esalar non potendo, la
effigia e forma ad uso di poter vivere insieme; e perché esso, attenuandosi,
esala, e li umori consuma, e il corpo dissecca, si formò
vasi di poter convertire altri consimili nella sostanza del corpo e
del liquore e sua. Dunque, fece la bocca per inghiottirli, i denti
per minuzzarli e farli atti a passare in quelle parti dove si fa il mancamento,
e ventre per cuocere, vene per transportarlo, fegato per
migliorarlo e distribuirlo, arterie per avvivarlo, e polmoni per ventilarlo,
cuore per attenuarlo in spirito, testa per abitarvi esso principe,
ossa per sostenere la macchina, piegature per alzarla e bassarla,
nervi per diffondersi in loro e trarla, al bisogno, come per
corde, i piedi per transferirsi al cibo e alli amici enti, e fuggir il nemico,
carne per vestir la mole, che il caldo esterno e il freddo non
la guasti, né le battiture delle cose incontranti, unghie per armarla,
peli per leggiera coverta o piume de li escrementi fece, e altri

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